Rassegna stampa: sui giornali italiani la Ferrari ha già vinto…

Ottimismo a piene pagine sui quotidiani italiani. Esageriamo? Solo il tempo c’è lo dirà. Ma i primi passi della SF 75 sono indubbiamente promettenti. Non possiamo nasconderlo. Io continuo a dire che i chilometri valgono più del chilometro che per ora è un gran bugiardo.

Qualcosa alla fine si sa. Ci racconta http://www.loslalom.it. E quel poco che si sa, va nel verso che la Formula 1 si augurava di aver provocato. Il primo assaggio di test al Montmelò s’è chiuso con il tempo più veloce della McLaren, la scuderia che ha vinto un solo GP negli ultimi nove anni, che non vince il Mondiale piloti dal 2008 e quello costruttori dal 1998. Nei suoi 103 giri Lando Norris ha fermato il cronometro a 1’19″568, un po’ meglio delle due Ferrari di Charles Leclerc (1’20″165) e Carlos Sainz (1’20″416).

Alessandra Retico su Repubblica lo chiama “l’inizio dello sport che verrà” e parla di “fotogrammi all’alba della rivoluzione tecnica. Chi avrà azzeccato il progetto? Troppo presto per capire. Nei prossimi due giorni catalani e soprattutto nella sessione di test in Bahrain (10-12 marzo) la foto sarà più nitida”. Intanto racconta di “attese simili a quelle del passaggio all’ibrido (2014) dopo i motori aspirati, col ritorno al cosiddetto effetto suolo per favorire battaglie più ravvicinate tra le auto e maggior spettacolo. Gomme enormi: 18 pollici anziché 13. Bestioni da 795 kg (carburante escluso), +43 rispetto all’anno scorso. Macchine fisiche che richiedono il fisico: in curva aumenta la velocità, il collo messo sotto sforzo e fino ad adesso nessuno sapeva quanto visto che i simulatori non riescono a simulare la sollecitazione gravitazionale nei tornanti. Cambia lo stile di guida”.

Stefano Mancini su la Stampa dice allora che “la Ferrari può tirare un sospiro di sollievo la SF75 è veloce e affidabile. I primi riscontri in pista hanno restituito il sorriso. Il senso della giornata? Grande affidabilità generale e lunghe serie di giri per raccogliere dati da confrontare con quelli previsti dai sistemi di simulazione. Sulle monoposto sono state montate griglie che misurano l’aerodinamica, ma se tutti hanno fatto lo stesso lavoro, è vero che la Ferrari lo ha svolto a ritmo più veloce”. Anche Daniele Sparisci sul Corriere della sera sottolinea che “la Ferrari si è fatta trovare preparata. Il battesimo della F1-75 è stato più che convincente Molto più importanti sono gli indici di percorrenza: la coppia ferrarista ha completato 153 giri, pari a 711 km (l’equivalente di quasi due Gp e mezzo) come nessun altro team. Servivano risposte su affidabilità e correlazione dei dati fra computer e asfalto, sono arrivate”.

Qualcosa alla fine si sa. Ma quel poco che si sa, non è del tutto vero. sul Giornale e su questo blog, io regalo una chiave di interpretazione differente dinanzi alle due Mercedes che hanno chiuso con il quarto e il quinto tempo (Russell meglio di Hamilton), ma soprattutto dinanzi alla Red Bull che con il numero 1 di Verstappen è finita nona.

“Se il cronometro raccontasse già la verità – scrivo – potremmo commentare che la rivoluzione è davvero cominciata. Ma il cronometro non è mai stato bugiardo come in questa prima alba della nuova era. Nessuno ha cercato un tempo significativo. Nessuna bandiera rossa in 8 ore. A conferma che nessuno ha cercato il limite, altrimenti non si spiegherebbe la mancanza di errori con auto che sulla carta dovrebbero essere un po’ più complicate”.

Anzi. Secondo Zapelloni sul Giornale la macchina che ha impressionato di più è stata proprio quella del campione in carica. “Il suo arrivo sulla scena ha avuto l’effetto di un’astronave marziana sbarcata sulla terra. Adrian Newey, dopo aver preso in giro il mondo presentando una RB18 falsa, ieri ha fatto il botto togliendo i veli a una monoposto che ha lasciato tutti a bocca aperta indicando una terza via rispetto a quelle già intraprese da Ferrari e Mercedes. È incredibile come la fantasia degli ingegneri (soprattutto aerodinamici) si sia liberata grazie alle nuove regole. Quando la Fia presentò il suo manichino interpretando le nuove regole, tutti gridarono allo scandalo: vogliono trasformare la formula 1 in un campionato monomarca con auto tutte uguali. Nulla di più sbagliato. Non ce n’è una uguale all’altra. E, come dicono un po’ tutti: in giro c’è qualcuno che ha toppato completamente il progetto”.

L’esperienza spinge anche Leo Turrini sul Resto del Carlino all’attesa. “Buona la prima. Forse” dice a proposito delle Ferrari, ma poi aggiunge: “Queste prove di fine inverno rappresentano una sorta di ballo in maschera. Nessuno ha interesse a scoprire le carte, a maggior ragione in presenza di regole tecniche nuove per tutti. Ancora. Il tasso di credibilità di questi collaudi è ulteriormente limitato dalla esigenza, per i team e per i drivers, di prendere confidenza con monoposto che in nulla somigliano alle vetture del 2021. Il fatto che le scuderie abbiano preteso che questi test in Catalogna avvengano a porte chiuse (!) accentua il carattere, come dire, misteriosamente enigmatico della corale esibizione. Sarà meglio evitare pronostici”.

Ecco i quotidiani di oggi

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. anche lo scorso anno al venerdì la ferrari era la migliore, spesso. Peccato la gara fosse alla domenica…
    la RB fà paura: è aliena!

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